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Nasce una montagna
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Come nasce una montagna ? ... una domanda così semplice può avere una risposta altrettanto semplice ? Come nasce una montagna è argomento di un'intero piano di studi della laurea in geologia. Camminando tra monti e valli e osservando le rocce che affiorano ci rendiamo facilmente conto che è dificile osservare una situazione perfettamente uguale ad un'altra. Ambienti di origine marina, che contengono fossili, possono dar vita ad imponenti montagne come le dolomiti; altri di origine vulcanica possono generare imponenti coni di lava che si innalzano nel territorio, ma anche montagne scolpite dalla distruzione di vulcani molto più antichi, dei quali non si riconosce più la forma del vulcano originario. Tra le vette più ardite troviamo i massicci montuosi fatti da rocce cristalline, il cui studio ci fa capire come si siano solidificate a grande profondità all'interno della crosta terrestre e poi spinte in superficie. Montagne complesse ricche di litologie differenti e ricche di minerali, ci raccontano come fenomeni di alta pressione e alta temperatura siano stati capaci di mescolare e trasformare molte rocce diverse precedentemente esistite. In poche parole sono molteplici i processi che possono dar vita ad una montagna o ad una catena montuosa, alcuni lunghissimi , alcuni in netto contrasto come la costruzione delle rocce e la distruzione delle stesse, fenomeni che spesso avvengono contemporaneamente mascherandosi a vicenda.
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Costruzione e distruzione
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Quando guardiamo una regione montuosa lo sguardo è spesso attirato dalla bellezza del panorama e dalla spettacolarità degli ambienti, spesso senza renderci conto di quanti eventi geologici e morfologici si sono avvicendati per generare tale panorama. Visitare il territorio in compagnia di un geologo può essere la giusta chiave per comprendere le successive fasi che si sono sovrapposte fino a dar vita alla "situazione" attuale. La maggiorparte dei paesaggi lascia intravedere abbastanza facilmente gli eventi di modellamento che li hanno determinati e che generalmente riguardano il momento finale, ossia quello dell'erosione da parte degli agenti esogeni (o morfogenetici) che non è altro che uno dei processi che generano il paesaggio e che potremmo definire come "fase distruttiva". Più complicato è analizzare la "fase costruttiva" ossia i lenti processi geologici che danno vita alla costruzione della massa su cui gli eventi morfogenetici potranno "intagliare" il paesaggio. La tettonica strutturale è la branca della geologia che studia, attraverso l'osservazione delle caratteristiche intrinseche dei singoli affioramenti rocciosi (composizione mineralogica, stratificazione, forme degli strati, forma e intensità delle pieghe degli strati) quali eventi e con quali intensità, possono essere avvenuti durante i milioni di anni precedenti le fasi distruttive. Questi eventi raccontano il modo in cui la crosta terrestre si muove e si evolve generando inizialmente nuove rocce per poi, trasportarle, sollevarle, piegarle, sovrapporle, generando quegli ispessimenti della crosta terrestre su cui gli agenti morfogenetici potranno intagliare vallate, canyon, speroni montuosi, pinnacoli di roccia e montagne in genere: l'insieme di questi eventi complessi è detto orogenesi.
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La durezza delle rocce
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La maggiorparte delle volte, quello che caratterizza maggiormente la formache ha un paesaggio e che avrà in seguito a millenni di azione degli agenti morfogenetici (ghiaccio, acqua, erosione eolica, crioclastismo ecc.) è la durezza intrenseca delle rocce che costituiscono l'ambiente. La durezza intrinseca delle rocce è data in parte dalla composizione mineralogica e in parte dallo stato di fratturazione o di trasformazione termica delle rocce stesse. Le rocce più restie all'erosione sono le rocce cristalline costituite da minerali con durezza elevata (quarzo, granati, olivine, feldspati) e in genere quelle di origine intrusiva, che presentano cristalli evidenti a occhio nudo e una compattezza data dalla solidificazione ad alta pressione. Questo tipo di corpi rocciosi molto duri resistono anche all'erosione glaciale: in questi ambienti geologici le lingue glaciali riescono ad insinuarsi lungo aree più deboli, interessate da faglie e fratturazioni, scavando profonde vallate e lasciando pareti imponenti che persisteranno nel tempo grazie proprio alla durezza dei minerali che le costituiscono. Nelle rocce sedimentarie, oltre alla presenza dei minerali che possono essere più o meno duri, è importante anche la presenza e il tipo di cemento legante. A volte il cemento si concentra in modo differente nella massa rocciosa, dando vita a porzioni più dure ed altre più facilmente erodibili: questo permette interessanti fenomeni di erosione differenziata che danno vita a caratteristiche "sculture naturali" che spesso diventano monumenti naturali del luogo. Erosione differenziata si genera anche nelle rocce vulcaniche, in particolare nei depositi piroclastici dove anche in questo caso possiamo avere strati meglio cementati alternati ad altri più erodibili. Ogni qualvolta un corpo roccioso (più o meno grande) più duro sia presente all'interno di rocce più tenere si generano i fenomeni di erosione differenziata che possono dar vita a "piramidi di terra", faraglioni, calanchi e mese.
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