Venti che trasportano granelli di sabbia

Una delle caratteristiche comuni a tutti i deserti è sicuramente il vento. Le differenti temperatuire tra le abbacinanti pianure e le aree montuose circostanti generano continue correnti che perennemente trasportano sabbia e polvere. La sabbia, più pesante, alla prima occasione cade al suolo e si ferma: nel deserto troviamo piccoli accumuli di sabbia ovunque, persino dietro ad un filo d'erba ... per capire come ogni motivo di freno al vento possa determinare un conseguente accumulo di materiale trasportato. Le masse d'aria predominanti trasportano il vento verso gli avvallamenti più bassi, ossia gli ouadi (uadi, wadi .... la parola nasce dall'arabo, noi scriviamola un pò come meglio ci viene !), gli antichi percorsi dell'acqua, quando ce ne era in abbondanza !

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Dune fossili

Man mano che la sabbia si accumula, dopo aver formato le prime piccole dune mobili, queste vengono via via spinte verso un luogo dove non si sposteranno mai più. Nasce così l'Erg, l'accumulo di sabbia perenne, geograficamente identificabile con un'area precisa e abbastanza ben definita, costituita da dune che diventano via via sempre più grandi (possono raggiungere anche 300 metri di altezza, come possiamo osservare nell'Erg di Murzuk in Libia) e che prendono anche il nome di "dune fossili".

Il Marocco che da molti è considerato "un sahara marginale" o "piccolo" nasconde tuttora ambienti desertici affascinanti e poco conosciuti: uno di questi è l'Erg Zaher, un campo di dune fossili che si trova tra illetto dello Oued Draa e il confine con l'Algeria. Con le jeep è possibile arrivare all'oasi di M'hamid oppure alle più note e frequentate dune dell'Erg Chegaga. Poi, con due giornate a piedi, attraversando lo wadi Attach prima, alcuni cordoni di dune mobili, villaggi abbandonati sommersi dalla sabbia, si attraversa il Draa e si raggiungono le dune dell'Erg Zaher, con creste panoramiche che dominano le mese rocciose, confine con l'Algeria.

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